Fino a qualche anno fa decidere come preparare il caffè in casa era una questione che riguardava solo la disponibilità della classica moka o di una macchinetta elettrica per il caffè. Oggi le cose sono ben diverse, grazie all’avvento del caffè predosato. Quasi nessuno ormai utilizza il classico caffè in polvere, men che meno quello in grani, sempre più persone infatti hanno saputo approfittare del caffè già pronto in monodose, in pratiche capsule o in cialde. Sul mercato ce ne sono di varie tipologie, la cui distinzione riguarda solo la marca del produttore; in realtà questi sistemi si possono riassumere in tre grandi gruppi: le cialde ESE, le capsule FAP e quelle specifiche di alcune marche di caffè, come ad esempio Nespresso o Illy. Scegliere tra i vari tipi di caffè predosato è una questione che va considerata con calma, perché non dipende solo dai gusti personali.
Il caffè del bar e quello di casa
Quando si va al bar si beve un caffè perfetto, cremoso e profumato, per alcune motivazioni specifiche; il personale al banco è infatti specializzato nella preparazione di questa bevanda e quindi in grado di prelevare una corretta quantità di polvere e di comprimerla nel modo giusto. Questa combinazione di polvere compressa e di caffè non esposto all’aria permette di ottenere una tazzina da sogno, con la classica cremina in superficie e il sapore intenso e aromatico. A casa le cose sono ben diverse: prima di tutto il nostro caffè in polvere viene spesso esposto all’aria, quindi la tazzina perfetta, sotto questo punto di vista, la possiamo avere solo all’apertura del pacchetto sigillato. Il dosaggio della polvere dipende da una serie di fattori aleatori, lo stesso dicasi per la pressione esercitata sulla superficie. Il risultato quindi può essere ottimo, ma nel corso dei giorni si avranno caffè di varia natura, alcuni molto buoni, altri discreti, altri pessimi. Con oltre tutto polvere sparsa un po’ ovunque.
Il caffè in cialde e in capsule
L’avvento delle cialde e delle capsule ha risolto alla radice questo problema. Le dosi sono pesate in modo preciso all’origine: 7 grammi di polvere, perfettamente pressata per ottenere il caffè che si desidera. Le porzioni sono poi sigillate in confezioni singole, che ci garantiscono la possibilità di avere a disposizione una polvere perfettamente conservata. Quindi niente più aleatorietà sul dosaggio del caffè, niente esposizione all’aria e pressione ideale. Il risultato è una tazzina di caffè degna del miglior bar della città, ogni volta che lo desideriamo, direttamente a casa nostra. I due tipi di caffè predosato si equivalgono per quanto riguarda il risultato finale, soprattutto se si utilizzano macchine per il caffè espressamente progettate per utilizzare le cialde o le capsule. Se invece si usano le cialde su macchine del caffè che possono utilizzare anche la polvere, il risultato non è così scontato, dipende dal produttore della macchinetta.
Meglio le cialde o le capsule
Il metodo di produzione di cialde e capsule garantisce un’ottima resa di entrambe le confezioni; si tratta quindi di differenze che riguardano più i gusti personali che altro. C’è chi dice che il caffè in cialda tende a mantenere leggermente il sapore della carta, anche se in realtà è praticamente impossibile avvertire tale gusto. Ciò che invece differenzia in modo preciso i due tipi di confezionamento è l’impatto ambientale. Le capsule infatti sono dei contenitori di plastica e alluminio pieni di caffè: una volta utilizzate vanno buttate tra i rifiuti solidi urbani. Le cialde invece sono di carta compostabile, con all’interno polvere di caffè: dopo l’utilizzo si gettano nell’umido, per poi essere utilizzate per produrre terriccio fertilizzante. Utilizzare un tipo di dose per il caffè o l’altro è quindi una questione esclusivamente di coscienza ecologica.