L’acquario naturale può essere definito una creazione artistica in cui si realizza una visione personale della natura, in cui si cerca di riprodurre non la sua semplice percezione sensibile, ma l’esperienza di tale percezione. Quindi non solo una riduttiva miniaturalizzazione di uno scenario, ma riproposizione delle emozioni che tale scena naturale ha suscitato in noi.
L’acquario naturale deve riuscire a trasmettere armonia, forza drammatica e bellezza assoluta attraverso l’equilibrio di forme e colori, facendo ripercorrere sensazioni che ognuno di noi ha provato almeno una volta davanti a manifestazioni o ambienti naturali non necessariamente sommersi ;come ad esempio un ruscello di montagna, un gruppo di rocce in una pianura , la riva di un fiume, un bosco in autunno, una valle alpina ecc.
Per riuscire in ciò l’aquascaper ha a disposizione degli elementi (piante acquatiche, legni, rocce) che deve disporre con regole di composizione e tecniche prese in prestito da altre discipline artistiche come la pittura o la fotografia, perseguendo la modellazione di paesaggi acquatici che abbiano un giusto equilibrio tra spazi vuoti e volumi, e armonia tra forme e colori. La disposizione degli elementi deve sembrare casuale , come in natura, ma in realtà deve essere il frutto di una accurata pianificazione.
Infatti l’esperienza dell’aquascaper nel riuscire a prevedere come la crescita delle specie modificherà il layout è una delle chiavi di successo.
Direi che è proprio la mutazione continua del layout dovuta alla crescita della vegetazione , la variazione di colori e forme nel corso del tempo e soprattutto il movimento creato da flusso d’acqua e specie animali, a farne un’unica e originale forma di rappresentazione della natura. Se poi si considera anche l’aspetto scientifico e la diversità di specie vegetali e animali, si è spettatori di affascinanti avvenimenti come la riproduzione animale , la fotosintesi clorofilliana e la completa evoluzione di un ecosistema con migliaia di forme di vita e di fenomeni fisico-chimici molti dei quali invisibili all’occhio umano.
Oggi la diffusione dei principi e tecniche di aquascaping hanno dato la possibilità a molti appassionati di tutto il mondo di poter esprimere la propria sensibilità verso la natura e la propria creatività con la realizzazione di questi meravigliosi acquari , tanto che se ne possono distinguere diversi stili : dal punto di vista della provenienza culturale dell’aquascaper c’è:
-Uno stile europeo che risente ancora dell’influenza dell’acquario olandese
-Uno stile sud asiatico più incline alla miniaturizzazione e ad una maniacale cura dei particolari.
Considerando l’acquario naturale da un punto di vista artistico si possono notare ai due estremi :
-Uno stile più “astratto” ed “espressionistico” : capace di trasmettere le stesse emozioni proprie di ambienti naturali e di ricondurci in luoghi immaginari attraverso una idealizzazione della natura abbastanza concettuale e sintetica, utilizzando magari poche specie di piante e una disposizione originale degli arredi.
-Uno stile “verista” che cerca di riprodurre il più fedelmente possibile una determinata scena osservata attentamente in natura con più cura dei dettagli.
Dal punto di vista tecnico ci sono poi molti altri stili riconoscibili in base agli elementi utilizzati, come gli Iwagumi realizzati con sole rocce o quelli che prendono il nomi dai legni utilizzati come arredi.
Oltre al loro indiscusso fascino estetico, tale da rendere gli acquari naturali preziosi oggetti di design, ciò che più ha contribuito alla loro diffusione mondiale è stata la nascita dei “contest” di acquariofilia : concorsi a premi organizzati in molti paesi del mondo, in cui una giuria di esperti giudica le foto degli acquari partecipanti valutandone diversi aspetti , tali apprezzamenti col tempo sono diventati delle regole d’oro che ogni aquascaper cerca di rispettare .